Alto Adige in lockdown dall’8 febbraio. La decisione è stata presa dal governatore Kompatscher per l’aumento dei contagi.
ROMA – Alto Adige in lockdown dall’8 febbraio per due o tre settimane. La decisione è stata presa dal governatore Kompatscher per l’aumento dei contagi registrato nelle ultime settimane. Non si esclude, quindi, un passaggio in zona rossa anche nel monitoraggio di venerdì 5 febbraio per rispettare le tempistiche e riaprire per i primi giorni di marzo.
Alto Adige in lockdown, cosa succede dall’8 febbraio
Le misure più restrittive a livello locali inizieranno dall’8 febbraio e dureranno tra le due e tre settimane. Una scelta che è stata obbligatoria per l’aumento dei numeri. Una crescita che potrebbe essere legata anche alla variante inglese. Un primo caso, infatti, è stato trovato e non si escludono ulteriori contagi causati dalla mutazione.
Ritorna la Dad per tutti gli studenti, negozi chiusi e spostamento per solo se necessario. In vigore anche il divieto di muoversi tra comuni. Una misura destinata a far rimandare la ripartenza della stagione invernale.
Fondazione Gimbe: “Effetti misure natalizie terminate”
Un aumento dei casi a livello regionale confermato anche dal consueto monitoraggio della Fondazione Gimbe: “Esauriti gli effetti del Decreto Natale – il commento del presidente Nino Cartabellotta – si arresta la discesa dei nuovi casi settimanali, sostanzialmente stabili guardando al dato nazionale, mentre in diverse Regioni si intravedono i primi segnali di inversione di tendenza. Segnali che invitano a tenere l’attenzione alta sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus ove si rilevano incrementi anomali dei nuovi casi“.
Questo potrebbe essere il caso dell’Alto Adige. L’aumento dei contagi ha portato il governatore Kompatscher a decidere per un lockdown dall’8 febbraio di due o tre settimane. In questi giorni si valuterà se l’incremento è legato alla variante inglese oppure alle riaperture post Natale.